La deliverability è la percentuale di email che arrivano in una casella di posta. Diversi fattori influiranno su quest’ultimo, filtri antispam, liste non più aggiornate o software di invio email poco efficiente.
Il tasso medio di deliverability nel 2020 è del 99,3 % , quindi c’è solo un tasso di rimbalzo dello 0,7% . Il tasso di rimbalzo è l’esatto opposto del tasso di deliverability, corrisponde alle email che non sono arrivate.
Prenderemo le due tariffe prima. 100 = 99,3% + 0,7%, basta togliere uno da 100 per trovare l’altro.
Te lo spiego, perché l’articolo di oggi si basa su uno studio di Campaign Monitor , che parla appunto del bounce rate (Bounce Rate) tra l’altro:
Frequenza di rimbalzo al giorno per settore
Ecco la prima tabella importante, vediamo diverse tariffe diverse, quella che ci interessa è l’ultima che ho inquadrato che parla del famoso Bounce Rate (frequenza di rimbalzo)

Possiamo già vedere che da un settore all’altro il tasso può variare enormemente, tra lo 0,40% per il minimo e fino al 2,20% massimo .
Se la tua frequenza di rimbalzo non corrisponde a questi numeri, non farti prendere dal panico, controlla se la tua lista è aggiornata e vedi se non finisci nello spam.
Tasso di consegna al giorno
Tasso di consegna al giorno
Qui abbiamo una tabella sulla frequenza di rimbalzo al giorno per ogni settore:

La frequenza di rimbalzo varia molto poco di giorno in giorno, le differenze sono maggiori tra i diversi settori.
Se facciamo una media giornaliera, vediamo che mercoledì ha il tasso migliore, con una frequenza di rimbalzo dello 0,6% e i giorni peggiori sono venerdì e sabato con una media dello 0,8%. C’è una piccola differenza tra i due.
Come abbassare la frequenza di rimbalzo e aumentare il tasso di consegna?
Se hai già letto i miei altri due articoli sulla tariffa di disiscrizione e quello sulla tariffa aperta che si basano sullo stesso studio, allora riconoscerai alcuni consigli validi per diversi aspetti dell’emailing.
Tuttavia, ora darò consigli su come ridurre la frequenza di rimbalzo e migliorare la consegna.
Non utilizzare elenchi acquistati, obsoleti o obsoleti
Ci sono elenchi che puoi acquistare, evitali o riceverai molti reclami per spam e verrai bloccato. Se stai usando elenchi obsoleti, avrai problemi simili.
Per mantenere un elenco in buone condizioni, devi farlo da solo e rimuovere regolarmente gli indirizzi non validi, il che riduce la frequenza di rimbalzo e il rischio di finire nello spam.
Utilizzare un sistema a doppio opt-in
Questa è un’opzione presente negli strumenti di posta elettronica che ti chiede di confermare via e-mail l’iscrizione a una newsletter. Ciò riduce il rischio di finire nello spam.
Evita di sembrare contenuto spam
Fai attenzione a non sembrare spam a causa dei tuoi titoli o contenuti. Troppe immagini sono per esempio una cattiva idea. La qualità è molto importante.
Non dimenticare di semplificare l’annullamento dell’iscrizione, altrimenti avrai lamentele e rischierai di essere considerato spam.
Non utilizzare indirizzi liberi
O per utilizzare un nome di dominio gratuito, che sarà molto più probabile che venga spammato.